BVPeople ● L’esperienza di Marilena Cilio 

MARILENA CILIO, COP REPRESENTATIVE INDUSTRIA NORD: TECNICI NON SI NASCE, SI DIVENTA

Incontriamo Marilena in occasione della nostra intervista: è in Bureau Veritas da pochi mesi (marzo 2024) ed è raro incontrarla in sede, lavorando quasi sempre presso i clienti. 

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Marilena Cilio_BVPeople

Marilena ha un ruolo da esperta tecnica della Divisione Industria, ma il suo percorso ci racconta una storia singolare: quella di una ragazza straordinariamente curiosa e volitiva, che – partendo da un diploma in ragioneria e una passione per la storia dell’arte – trova la sua strada tra i metalli, le prove non distruttive e le saldature. 

MARILENA, QUAL È IL TUO PERCORSO PROFESSIONALE?

Il mio percorso inizia presso un laboratorio di prova, come assistente alla redazione dei report nel campo della metallografia.
A metà degli anni ’90, in un settore tipicamente maschile, ad una giovane diplomata in ragioneria che affiancava un tecnico si prospettava solo un ruolo da segretaria. 
Non era immaginabile una crescita con l’obiettivo di affiancare e un domani sostituire il tecnico. 
Eppure, spinta da una grande curiosità e voglia di imparare, non mi sono mai limitata ad editare i report: ho sempre avvertito l’esigenza di entrare nel merito tenico. 
Mentre lavoravo, studiavo, osservavo, assorbivo ogni informazione utile dai tecnici che affiancavo e nel giro di pochi anni ho ricevuto dal responsabile del reparto metallografia l’invito a diventare tecnico.

ERANO TUTTI D’ACCORDO?

Non proprio: la lungimiranza del responsabile di reparto non era condivisa  dal Direttore del laboratorio, ma lo fu da chi lo avrebbe sostituito di lì a poco. 
Mi viene quindi offerta l’opportunità di organizzare corsi di formazione per il personale addetto ai controlli non distruttivi: una crescita, senza dubbio, ma sempre nel perimetro “organizzativo” e non tecnico.
Per me, è un’altra occasione per andare oltre l’aspetto puramente di gestione ed entrare nel merito, studiando tutto il materiale didattico e seguendo poi gli stessi corsi che organizzo.
Conseguo quindi la qualifica di addetto ai controlli non distruttivi con tutte le abilitazioni che mi permettono di lavorare non solo in laboratorio, ma anche in cantiere, in altezza e negli spazi confinati. 
Inizia così la mia avventura anche in campo, in squadra con i colleghi, con i quali scatta un affiatamento basato sulla stima e fiducia reciproca.

“UNA DONNA IN CARPENTERIA”: È FILATO SEMPRE TUTTO LISCIO?

È stato impegnativo, dovevo sempre dimostrare la mia competenza, nulla era dato per scontato perchè i pregiudizi e gli stereotipi erano e sono ancora diffusi. 
Ma è stata anche una grande soddisfazione, perchè ho capito che le mie caratteristiche personali – capacità di relazione, fiducia in me stessa, pragmatismo e problem solving  – erano la chiave per affermarmi.

QUAL È IL TUO RUOLO OGGI IN BUREAU VERITAS E QUALI SONO LE TUE PROSSIME SFIDE?

Sono Rappresentante Industria Nord per la formazione e la qualifica del personale addetto ai Controlli non distruttivi: un ruolo che ho raggiunto dopo 18 anni di attività in campo, acquisendo i vari livelli che caratterizzano il percorso professionale di questi operatori: una vera e propria gerarchia basata su studio, esperienza e superamento di esami di qualifica. 
Il mio lavoro oggi in pratica è formare e valutare la competenza di chi vuole ottenere la qualifica di “Addetto ai controlli non distruttivi”.
Per quanto riguarda le prossime sfide, vorrei diventare ispettore per le saldature, frequentando il Corso di Qualifica per International Certification Welding Inspector 3.1 CSWIP, e poi conseguire la relativa certificazione. 
In Italia fa ancora stupore una donna con questa qualifica, ma ad esempio in Romania è frequente trovare donne impegnate nella saldatura.

IL SETTORE TESTING E ISPEZIONI È POCO CONOSCIUTO DAI GIOVANI: RITIENI CHE LE PROFESSIONI DI QUESTO AMBITO ABBIANO UN APPEAL PER LE RAGAZZE E I RAGAZZI CHE SI AFFACCIANO SUL MONDO DEL LAVORO?

Certamente: è un lavoro dinamico, di squadra, che ti porta a viaggiare e ad incontrare clienti diversi, in contesti eterogenei, da cui si impara moltissimo. 
L’attività in campo richiede grande impegno e senso di responsabilità, perchè dai tuoi comportamenti, dalla tua etica professionale, dipende non solo la tua sicurezza, ma anche quella delle altre persone. 
Ci vuole anche una buona dose di fisicità: non tanto in termini di forza e massa muscolare, quanto di agilità; ecco perchè non deve stupire la presenza di donne. 
È un lavoro che si impara e a cui ci si appassiona giorno dopo giorno, proprio come è successo a me. 
Sono rari i modelli femminili nell’ambito dell’inspection, dei controlli non distruttivi, o della saldatura: spero di poter esser da esempio per tutte le ragazze e i ragazzi che vorranno intraprendere percorsi simili.

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