BVPeople • L’esperienza di Michele Mancini

MICHELE MANCINI, NATIONAL MARKET LEADER SUSTAINABILITY: CURIOSITÀ E MULTIDISCIPLINAREITÀ

Salutiamo Michele complimentandoci per il suo nuovo ruolo: è da poco diventato “National Market Leader Sustainability”, una posizione che richiede una visione olistica e strategica, e presuppone una spinta ad analizzare continuamente l’evoluzione di scenari e tendenze.

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Michele Mancini_sfondo verde




La cifra di Michele Mancini è senza dubbio la curiosità, e la sua parola d’ordine è “multidisciplinareità”, ossia la capacità di osservare i fenomeni secondo diversi insegnamenti, integrandone le prospettive. 

INGEGNERE, ARCHITETTO, PROFESSIONISTA DI SOSTENIBILITÀ, MAGARI ANCHE UN PO’ UMANISTA... MICHELE: CHE COSA VOLEVI FARE DA GRANDE?

Il mio “destino” è stato segnato dall’incontro con una straordinaria professoressa del liceo, che – a latere dell’insegnamento di Storia dell’arte e disegno tecnico – mi ha introdotto al “building engineering physics”, la “fisica dell’edificio”. 
Pensando ad un edificio, le piaceva raccontare la simbiosi che si creava tra la cifra stilistica dell’edificio dal punto di visto più architettonico e aspetti più tecnici legati alla performance degli edifici.

Con queste idee nella testa, finite le superiori, mi trovo di fronte ad un bivio: Ingegneria o Architettura? E scelgo entrambe, intraprendendo il percorso di laurea in Ingegneria Edile e Architettura al Politecnico di Bari. 
È negli anni dell’Università che mi si appassiono all’architettura vernacolare, che reputo la giusta commistione tra cultura storica e bioarchitettura con un focus su materiali e sistemi passivi , partendo da un esempio della mia Regione: i trulli di Alberobello , uno degli esempi più iconici di questo tipo di architettura.

Il pensare che la multidisciplinarietà sia la strada giusta per poter affrontare l’evoluzione dell’ingegneria e dell’architettura trova durante il mio percorso di studi una conferma in uno dei trattati più emblematici del settore: il “De architectura” di Vitruvio.

Nel primo libro, Vitruvio elenca le qualità di un architetto, come colui che deve possedere una cultura olistica, ed più precisamente: “Un architetto non deve né potrebbe essere un grammatico come fu Aristarco, ma neppure un analfabeta; né un musicista come Aristosseno, ma neppure un ignorante in materia musicale; non un pittore come Apelle, tuttavia abile nel disegno; non uno scultore come Mirone, però esperto nell'arte plastica; non un medico come Ippocrate. Ma nemmeno privo di conoscenze igienico sanitarie; non deve infine eccellere particolarmente né essere del tutto digiuno di ogni altra scienza."

Durante gli studi il tema dell’energia diventa sempre più rilevante e i concetti di efficientamento e di integrazione tra sistemi passivi e attivi di un edificio, risultano la giusta strada per rispondere ad esigenze sempre più attuali legate alla tutela e al rispetto del nostro pianeta

Per questo, dopo alcuni anni decido di frequentare un Master in Gestione Energetica degli Edifici e delle Infrastrutture presso la Scuola Pesenti del Politecnico di Milano; è durante questo Master che approfondisco le tematiche legate alle certificazioni di sostenibilità degli edifici e infrastrutture, secondo i rating systems internazionali.

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  • MICHELE, QUALI SONO STATE LE TAPPE DEL TUO PERCORSO PROFESSIONALE?

    Ho lavorato per alcuni anni nell’ambito comunicazione e marketing per poi trasferirmi definitivamente a Milano nel 2017 dove, dopo il Master, inizio a lavorare in uno studio di progettazione internazionale come modellatore energetico e consulente di sostenibilità. 
    Il Covid mi costringe ad interrompere il percorso, e ritorno a casa, in Puglia. 
    È un’apparente battuta di arresto ma ho capito che la vita qualche volta ci sfida: ci fa fare un passo indietro per poi proiettarci ancora più avanti. 
    È così che approdo in un azienda multinazionale, produttrice di soluzioni in lana di roccia, nel dipartimento dedicato alle soluzioni acustiche per gli spazi indoor, con la responsabilità dell’ufficio tecnico e un ruolo da “ambassador” della Sostenibilità a livello nazionale. 
    L’acustica diventa una nuova grande passione, e partecipo a tavoli UNI e a ricerche sull’argomento. 

  • E POI, NEL 2022, TI CANDIDI PER LA POSIZIONE DI “PRODUCT MANAGER GREEN BUILDING” APERTA IN BUREAU VERITAS. L’ESITO DEL COLLOQUIO LO SAPPIAMO... MA QUELLO CHE VORREI SAPERE È COSA TI HA CONVINTO IN PARTICOLARE DELLA NOSTRA PROPOSTA.

    Devo essere sincero: conoscevo Bureau Veritas e avevo alte aspettative in merito all’organizzazione e alla cultura aziendale. 
    Ma è stata soprattutto la persona di Daniele Bestetti, colui che sarebbe diventato il mio “N+1” come diciamo in gergo, che ha fatto la differenza durante il colloquio. 
    Perchè Daniele, con il suo approccio, la sua competenza, la sua apertura, rappresentava proprio ciò che cercavo in un contesto di lavoro: colleghi con i quali confrontarsi per crescere insieme. 
    E Daniele, potrei dire, era la punta dell’iceberg; il resto – i team con i quali ho iniziato a collaborare – erano sulla stessa lunghezza d’onda.

  • MICHELE, ABBIAMO CAPITO CHE LAVORO E STUDIO PER TE SONO INSCINDIBILI. CHE COSA STAI STUDIANDO ADESSO?

    Non riesco a immaginare un percorso professionale senza un continuo aggiornamento: oggi le occasioni di autoformazione non mancano, grazie anche ai numerosi webinar e convegni; ma certamente il confronto con docenti qualificati è insostituibile. 
    È per questo che un anno fa mi sono candidato per un corso promosso da “United Nations System Staff College”, istituto di formazione delle Nazioni Unite, e sono stato scelto per un percorso di sei settimane in ambito Economia Circolare. 
    I corsi per me sono come le ciliegie... uno tira l’altro... a luglio ho terminato il Master Bureau Veritas Standard Internazionali per la Sostenibilità”, con lo sviluppo di un progetto sul tema Responsabilità Sociale d’Impresa
    In parallelo ho anche seguito un corso “Digital 4 Sustainability”, vedendo nella Twin Transition, una delle principali spinte per l’evoluzione del mercato a livello worldwide.
    La Sostenibilità richiede, per definizione, un approccio olistico e lungimirante
    E un “National Market Leader Sustainability” che studia sempre nuove prospettive è per Bureau Veritas la migliore garanzia.

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