Aziende ed economia circolare: a che punto siamo?

Secondo la definizione della Ellen MacArthur Foundation si tratta di “un’economia pensata per potersi rigenerare da sola” nella quale “i flussi di materiali sono di due tipi: quelli biologici, in grado di essere reintegrati nella biosfera, e quelli tecnici, destinati ad essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera”.

Il che significa individuare un modello olistico che consenta a ciascuna impresa che lo desideri di:

1. ottimizzare le risorse, identificando le opportunità già presenti nella filiera produttiva
2. gestirle in maniera efficiente
3. introdurre modifiche e adeguamenti che migliorino i processi di approvvigionamento e produzione
4. creare nuovi prodotti la cui produzione sia parte del processo circolare.

Per le aziende, siano esse di grandi o medie dimensioni, diviene sempre più importante applicare modelli sostenibili ed efficienti di gestione e produzione. Per almeno due ragioni, la prima ha a che fare con un aspetto economico: ottimizzare le risorse significa ridurre i costi siano essi relativi a materie prime, oneri di gestione o di produzione. La seconda riguarda la brand awardness: le imprese che adottano politiche e processi sostenibili anche da un punto di vista ambientale ne beneficiano in termini di reputazione e posizionamento rispetto ai competitor.

Ma, al di là di riflessioni e modelli teorici, quanto le aziende credono effettivamente sia conveniente, strategico e profittevole adottare un modello di economia circolare?
Quante di loro hanno già intrapreso percorsi in tal senso e quante hanno intenzione di farlo nel prossimo futuro?

Per circoscrivere il tema e individuare quali siano i reali bisogni dei diversi comparti produttivi, Bureau Veritas ha avviato “Circular⁺  Global Survey”.
L’indagine internazionale è stata condotta tra settembre e dicembre 2019 e ha visto il coinvolgimento di un campione significativo di importanti aziende a livello mondiale.

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Per le imprese che desiderino avvicinarsi ad un modello di economia circolare, quali sono gli strumenti esistenti?
Sebbene non vi siano norme stringenti che regolino il passaggio dal modello lineare a quello circolare - poiché, come spesso accade, le leggi seguono l’insorgenza di un bisogno e difficilmente lo precedono - le imprese possono adottare cinque strumenti per compiere la transizione.

1. La norma BS 8001/2017 del BSI, British Standards Institution
Si tratta del primo standard internazionale relativo all’economia circolare. Una linea guida che, per tutte le tipologie di aziende, indica i diversi passaggi da intraprendere per compiere il percorso di transizione da un’economia lineare ad una circolare. Lo standard inoltre supporta le organizzazioni nell’implementazione dei principi dell’economia circolare al fine di generare valore diretto o indiretto sui prodotti, servizi, processi o modelli di business.

2. La norma XP X30-901 pubblicata nel 2018 da AFNOR, Association Française de Normalization
Lo standard francese definisce i requisiti di un sistema di gestione dei progetti che contribuiscono allo sviluppo dell’economia circolare, oltre a guidare in modo pratico e fattivo le aziende attraverso lo studio, la realizzazione e la gestione di progetti nei quali sia applicato il modello circolare.

3. Lo schema di certificazione italiano ReMade in Italy®
È uno standard di certificazione che prevede la valorizzazione del “made in Italy” e dell’utilizzo di rifiuti e residui come materiali costituenti nuovi prodotti. Il sistema è basato su un bilancio di massa trasparente ed una selezione dei fornitori che permettano di soddisfare i requisiti previsti dallo standard

4. La realizzazione di un Report di Circolarità
Si tratta di uno strumento che le imprese possono utilizzare per rendicontare le attività intraprese e presentarle a soci e stakeholder. Un Report pubblico le cui informazioni, dati e dichiarazioni possono essere verificate da un ente terzo.

5. Il “Disciplinare per la realizzazione di un sistema di gestione per l’implementazione di bilanci materici, finalizzati all’uso efficiente delle risorse ed alla misurazione dell’economia circolare, relativi ad una organizzazione o prodotto o servizio o progetto”.
È uno strumento nuovo, la cui veridicità può essere confermata dalla certificazione di un ente terzo.