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idrogeno particelle

La transizione energetica nazionale che passa dall’idrogeno 

Ago. 28 2024

Il panorama europeo

L’Unione Europea con il Green Deal ha fissato degli obiettivi molto ambiziosi di decarbonizzazione, lanciando una sfida importante a tutti gli stati europei. Il primo traguardo di decarbonizzazione da raggiungere è individuato dal progetto “Fit for 55%”: consiste nel ridurre del 55% le emissioni entro il 2030. Il Consiglio dell’Unione Europea continua a stanziare investimenti per sostenere i singoli governi nelle operazioni di pianificazione delle azioni da intraprendere per portare avanti il percorso di transizione energetica. Uno dei pilastri di questa transizione è sicuramente rappresentato dall’idrogeno; i paesi puntano alla produzione di idrogeno verde sfruttando solo fonti di energia rinnovabile. Uno dei principali ostacoli è però rappresentato dalla grande mancanza di normative che dovrebbero supportare la nascita di impianti sicuri e garantire la nscita di un mercato di green hydrogen controllato e certificato. Anche per questo motivo le aziende stanno ancora continuando ad investire sulla produzione di combustibili low carbon e biofuel.

Lo scenario italiano

Secondo i dati presentati nell’Hydrogen Innovation Report 2023 dalla School of Management del Politecnico di Milano, l’Italia contribuirà al settore dell’idrogeno con 24 progetti e una capacità di elettrolisi pari a 1,97 GW entro il 2030. Ancora troppo poco rispetto a quanto previsto dalle linee guida della strategia italiana per l’idrogeno, che per quello stesso termine, immaginava di raggiungere i 5 GW di elettrolizzatori. Tale produzione è insufficiente anche rispetto a quanto annunciato dagli altri Paesi, ma comunque sfortunatamente in linea con il complessivo andamento europeo. Secondo l’analisi, per raggiungere gli obiettivi europei, al nostro Paese mancano due elementi: da un lato una strategia nazionale chiara ed efficace e dall’altro un adeguato corpus normativo.
Nonostante i ritmi più lenti, il governo continua a stanziare le risorse previste dal PNRR, pari a 3,6 miliardi di euro. Di questi, 500 milioni sono destinati alla creazione di 52 hydrogen valleys: impianti di produzione di idrogeno verde in aree industriali dismesse. L’idrogeno è un mezzo importante soprattutto per la decarbonizzazione dei settori hard to abate, cioè tutti quelli altamente energivori e quindi principali responsabili delle emissioni di CO2. L’Italia, preceduta solamente da Germania, è uno dei paesi europei con il più alto tasso di emissioni dovute proprio a questi settori così difficili da decarbonizzare. Circa il 35% dei fondi previsti dal PNRR deve ancora essere assegnato, ma in gran parte sarà proprio dedicato agli impianti hard to abate.

PER APPROFONDIRE

Guarda l'approfondimento estratto da Energy & Strategy Group, Short Hydrogen Innovation Report 2023

 

Tecnologia performante, sicura e certificata

Per rendere possibile e di successo questa transizione, è imprescindibile avere a disposizione tecnologie adeguate e performanti, che consentano una sicura gestione dell’idrogeno lungo tutto il suo ciclo di vita - produzione, trasporto, stoccaggio, distribuzione e uso - e in ciascuno degli stati e delle composizioni in cui viene trasformato. 

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idrogeno utilizzo

Bureau Veritas Italia supporta le imprese nel percorso di verifica e certificazione anche del settore dell’idrogeno e delle tecnologie ad esso legate. Bureau Veritas, infatti, segue la certificazione di valvole e componenti ad uso idrogeno, studia la compatibilità di materiali metallici e polimerici con questo gas e certifica il piping come H2 Ready

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