APPROVATA LA DIRETTIVA
Il 24 Aprile 2023 il Parlamento europeo e il Consiglio hanno adottato una direttiva sulla trasparenza retributiva al fine di rafforzare l'applicazione del principio della parità di retribuzione tra uomini e donne.
Nel 2020 si è registrato un divario retributivo di genere nell'Unione Europa pari al 13 %, con variazioni significative tra gli Stati membri, e negli ultimi dieci anni si è ridotto solo in minima parte.
La nuova direttiva introduce la trasparenza retributiva già nella fase di ricerca del posto di lavoro.
Infatti, per garantire una trattativa informata e trasparente sulla retribuzione, viene sancito il diritto per i candidati a un impiego di ricevere informazioni sulla retribuzione iniziale o sulla fascia retributiva del posto vacante.
Per i datori di lavoro, invece, è fatto divieto di chiedere ai candidati informazioni sulle retribuzioni percepite negli attuali o nei precedenti rapporti di lavoro.
Viene regolata anche la fase di selezione: gli annunci di lavoro dovranno essere neutri sotto il profilo del genere e le procedure di assunzione condotte in modo non discriminatorio.
Una volta instaurato il rapporto di lavoro, viene riconosciuto al dipendente il diritto di informazione.
I lavoratori avranno il diritto di richiedere e ricevere per iscritto informazioni sul proprio livello retributivo individuale e sui livelli retributivi medi, ripartiti per sesso, delle categorie di lavoratori che svolgono lo stesso lavoro o un lavoro di pari valore.
La trasparenza retributiva si attua anche sotto forma di obbligo di comunicazione.
Destinatari di tale obbligo sono i datori di lavoro che dovranno fornire informazioni riguardo il divario retributivo di genere nella propria organizzazione.
L'obbligo di comunicazione sarà annuale per le organizzazioni con più di 250 dipendenti, triennale per le altre realtà.
Nel caso in cui il divario retributivo sia superiore al 5%, le imprese saranno tenute a svolgere una valutazione congiunta delle retribuzioni con i rappresentanti dei propri lavoratori.
Infine, viene riconosciuto il diritto al risarcimento del danno per il lavoratore che ha subito un danno a seguito di una violazione di un diritto o di un obbligo connesso al principio della parità di retribuzione.
Il risarcimento prevede il recupero integrale delle retribuzioni arretrate e dei relativi bonus, il risarcimento per le opportunità perse, il danno immateriale e gli interessi di mora.
Queste nuove disposizioni contribuiranno a combattere la discriminazione retributiva sul lavoro e a colmare il divario retributivo di genere.
La direttiva sulla trasparenza retributiva entrerà in vigore al momento della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'UE e gli Stati membri avranno tre anni di tempo per recepirla.